“Non è affatto come pensate, non esiste un dolore meraviglioso. Ma quando la vita ci mette a dura prova, dobbiamo forse arrenderci? E se decidiamo di lottare quali armi abbiamo a disposizione?”
Cyrulnik, il dolore meraviglioso, 2000
In questo momento tutti ci troviamo a vivere un periodo difficile, siamo costretti a rimanere in casa per tutelare noi stessi e gli altri dal contagio del Coronavirus, le nostre abitudini sono cambiate, ci preoccupiamo del lavoro e del nostro futuro ma anche della salute dei nostri cari, dobbiamo far fronte ad una convivenza “forzata”, prenderci cura dei nostri figli e intrattenerli per non farli annoiare in casa. Guardando i telegiornali il pensiero della morte ricorre più spesso del solito. Far fronte a tutti questi vissuti a volte ci può far sentire stanchi e fragili.
La storia è piena di esempi in cui le persone in situazioni fortemente sfavorevoli sono riuscite a resistere e hanno trasformato un evento critico, quindi destabilizzante, in impulso per ricostruire la propria vita e dare forma a nuovi progetti.
Dalle guerre alle epidemie, alle catastrofi naturali l’umanità è riuscita a risollevarsi, a trovare una via d’uscita.
Resilienza è la capacità di reagire di fronte a traumi e difficoltà.
Resilienza è trasformare un evento doloroso in un processo di apprendimento e di crescita.
Resilienza è «la capacità di riuscire, di vivere e svilupparsi positivamente, in maniera socialmente accettabile, nonostante lo stress o un evento traumatico che generalmente comportano il grave rischio di un esito negativo» (Vanistendael S.).
Ma quali strumenti dobbiamo avere per far fronte in modo positivo alle avversità e non scoraggiarci?
Non arrenderti. Rischieresti di farlo un’ora prima del miracolo (Proverbio arabo)
Ti illustro alcune caratteristiche della resilienza che possono diventare i tuoi punti di riferimento per far fronte a questo momento critico:
- Impara a farti domande e a risponderti con sincerità. Esprimi le tue emozioni. Chiedi a te stesso come ti senti e non negare le tue emozioni ma esprimile scrivendo (la scrittura è terapeutica!). Scrivere ti permette di fermare i tuoi pensieri, di capirli, dargli un senso e affrontarli.
- Mantieniti a una certa “distanza emozionale” dai problemi ma senza allontanarli da te. Chiediti: “L’ansia, la paura di essere contagiato viene da un episodio in cui ho davvero messo a rischio la mia salute oppure scaturisce da una preoccupazione amplificata dalle notizie che sento al telegiornale?” Ad esempio Elena dice: “Ho paura e pensando ai miei figli e al pericolo che corrono cresce in me un’ansia molto forte che mi blocca”. In realtà pensando alla sua situazione reale, Elena si rende conto che non incontra persone estranee ormai da diversi giorni e quindi il pericolo di ammalarsi è quasi nullo. Questa consapevolezza le permette di vivere con più serenità le sue giornate con i suoi figli e anzi approfitta per fare con loro giochi e attività che in una situazione “normale” non riuscirebbe a organizzare. Marco invece è preoccupato perché sua moglie non si sente molto bene da qualche giorno e teme per la sua salute. Pensando alla possibilità di essere stata contagiata la sua ansia cresce sempre di più. Ma riesce a “governare” la situazione perché è in contatto con il medico e invece di pensare subito al peggio si attiva per fare il possibile e per dimostrarle l’affetto e l’amore che prova per lei. Negli ultimi tempi, infatti, la vita frenetica gli aveva impedito di esprimere alla moglie quanto fosse importante per lui. I momenti critici ci fanno ri-scoprire quello che è più importante nella nostra vita.
- Coltiva una visione positiva di te stesso. Non focalizzarti sul problema ma riscopri le tue risorse personali che sono indispensabili per fronteggiare le situazioni difficili
- Trasforma la paura in capacità di agire. Ricorda una paura eccessiva blocca i pensieri positivi e cancella le risorse che possiamo utilizzare per far fronte alle situazioni
- Entra in una relazione positiva e costruttiva con l’ambiente che ti circonda.
- Stefan Vanistendael nel libro “Costruire la resilienza” ci spiega come l’umorismo, cioè la capacità di mantenere il sorriso di fronte alle avversità, sia una componente importante del saper vivere.
- Ricavati dei momenti per fare qualcosa che ti piace, che ti distragga e che ti faccia anche ritornare il buon umore.
La canzone dell’uccello
Chi si aggrappa al nido
non sa che cos’è il mondo,
non sa tutto quello che gli uccelli sanno
e non sa perché voglio cantare
il creato e la sua bellezza.
Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi, allora capisco come è bello vivere.
Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande con i tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai che è bello vivere.
(Poesia scritta da un bambino vissuto nel ghetto di Terezin)