“Andrò a lavorare con mio padre…. e proseguirò il lavoro nell’azienda che lui ha creato”
“Farò l’università e poi andrò all’estero perché potrò avere più successo”
“Al mio futuro non ci penso… prendo la vita così come viene perché non credo di poter trovare il lavoro che desidero”
“Alla mia età non troverò più un lavoro…”
Il futuro lavorativo delle persone è fortemente influenzato dal significato “emozionale” che attribuiscono alle proprie esperienze professionali e di vita. Prendere consapevolezza di tali emozioni ci aiuta a capire in che relazione siamo con le persone e i nostri contesti di appartenenza e a costruire, così, strategie di sviluppo professionale.
Ogni persona, giovane o meno giovane, che si affaccia al mondo del lavoro deve avere la capacità di prendere decisioni formative o professionali coerenti con le proprie competenze e i propri interessi. In questo momento storico in cui è più difficile collocarsi in modo soddisfacente nel mercato del lavoro è, più di prima, necessario fermarsi e fare alcune riflessioni prima di attivarsi nella ricerca. È in gioco la qualità della nostra vita futura!
Alcuni giovani pensano che solo “facendo esperienza” possono capire i loro interessi. E’ proprio vero?
Prima di cercare lavoro, in realtà, è utile:
1) che la persona abbia una conoscenza approfondita delle opportunità che vengono dal mercato del lavoro: conoscere gli enti territoriali preposti a creare un collegamento tra domanda e offerta di lavoro e a dare informazioni relative alle possibilità occupazionali; conoscere la realtà produttiva del territorio in cui ci si vuole collocare professionalmente;
2) che la persona abbia consapevolezza delle capacità, dei “saper fare” acquisiti attraverso l’esperienza scolastica, le esperienze lavorative e attraverso gli hobbies e gli interessi extralavorativi (es. attività manuali, attività di volontariato…)
3) che la persona abbia consapevolezza dei propri interessi professionali (cosa mi piace fare? Cosa mi riesce meglio?)
4) che la persona conosca le proprie caratteristiche personali (sono più predisposto/a a lavorare in gruppo o individualmente? Preferisco eseguire o proporre? Come mi pongo nel rapporto con i miei colleghi di lavoro?…).
Il mercato del lavoro è in continua e rapida evoluzione, dobbiamo pertanto avere la CAPACITA’ DI SEGUIRE IL CAMBIAMENTO raccogliendo le giuste informazioni e DEFINIRE OBIETTIVI in riferimento alle COMPETENZE acquisite. È possibile progettare, in questo modo, il proprio futuro ed è più facile trovare un lavoro soddisfacente.
Alcuni giovanissimi che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro mi chiedono: “non voglio prefiggermi un obiettivo perché ho paura di cambiare idea, e poi come faccio?” In realtà gli obiettivi professionali non sono stabiliti una volta per sempre ma possono essere rivisti. “L’obiettivo” è il “faro” che ci orienta nella scelta e che ci permette di capire quale strada stiamo percorrendo. Nessuno ci impedisce di prendere strade diverse durante la nostra vita.
Gli obiettivi professionali e di vita ci danno la possibilità di programmare le nostre scelte e “da un senso” a ciò che stiamo facendo. Senza obiettivi professionali rischiamo di vivere in balia degli eventi!
Cos’altro è necessario per ottenere un lavoro soddisfacente?
– un modo di porsi nei confronti delle situazioni che non sia passivo: cioè non “adeguarsi” ma proporsi con nuove idee;
– Imparare a “valorizzare” le proprie risorse;
– Cogliere le esigenze del mercato e saperle trasformare in opportunità
– conoscere e utilizzare i nuovi strumenti per la ricerca e la promozione delle proprie competenze (es. social network).